

Con il corpo di leone e la testa d’aquila, il grifone è una delle creature mitologiche più affascinanti e misteriose che l’immaginazione umana abbia mai generato. Dall’unione tra la forza terrena del leone, re degli animali, e la visione celeste dell’aquila, sovrana del cielo, nasce un essere simbolico, potente, che attraversa i secoli come custode di tesori, di conoscenze e di confini sacri.
Le sue origini affondano nelle sabbie del tempo. Già nel terzo millennio avanti Cristo, nelle civiltà della Mesopotamia, dell’Antico Iran e dell’Asia centrale, compaiono raffigurazioni di creature simili: guardiani alati posti all’ingresso di templi, troni e tombe, sentinelle del visibile e dell’invisibile.
Nel mondo greco, il grifone diventa compagno degli dei, simbolo di protezione e vigilanza, mentre nel Medioevo occidentale viene adottato nei blasoni e negli stemmi nobiliari, incarnando il coraggio, l’onore, la nobiltà d’animo.
Ed eccolo ora, reinterpretato da RAME13, che ne conserva la forza mitologica e la trasporta nel presente. Il suo grifone è un ponte tra epoche, culture e immaginari, tra passato archeologico e futuro logistico.
L’opera si colloca in un punto simbolico: ai margini di un’area archeologica, che custodisce la memoria antica del territorio, e al tempo stesso all’interno di un parco logistico moderno, snodo vitale per scambi e connessioni globali.
Il grifone di RAME13 si fa allora guardiano del tempo e dello spazio, spirito guida di un luogo che evolve, ma che non dimentica. E proprio come la logistica, che unisce mondi, attraversa confini e collega civiltà, anche questa creatura mitica attraversa la storia, con le sue ali spiegate e lo sguardo rivolto verso ciò che sta arrivando.