Benvenuti all’Interporto di Bologna, il più importante parco logistico intermodale d’Italia.

Il parco occupa una superficie di circa 4 milioni di metri quadrati, pari a circa 560 campi da calcio. Qui 24 ore al giorno, 130 aziende dei trasporti e della logistica distribuite in oltre 50 edifici movimentano merci di tutti i tipi. Si tratta di una piccola città “abitata” quotidianamente da 5.500 persone.

Prima di avventurarci alla scoperta delle opere di urban art qui ospitate, vale la pena fermarsi un attimo e chiedersi che cosa sia la logistica, perché sia così importante per ognuno di noi e perché è sempre più necessario poter contare su parchi moderni ed efficienti come questo.

In parole semplici, la logistica è il processo di movimentazione delle merci, ma in realtà è un processo complesso che attraversa territori e, sempre più spesso, confini geografici. Attraverso questo processo, le aziende pianificano, implementano e controllano un flusso efficiente ed efficace di materie prime, semilavorati, prodotti finiti e delle relative informazioni dal punto di origine al punto di consumo. 

Quindi, la logistica è ciò che ci permette di andare al supermercato e trovare i prodotti che ci servono, o di ordinare online un prodotto e riceverlo il giorno successivo a casa.

Per spostare in maniera efficace le merci è necessario poterle conservare in magazzini sparsi su tutto il territorio per poi trasportarle e consegnarle ovunque siano richieste. Non tutte le merci si possono però riporre in semplici depositi. Pensiamo ad esempio ai prodotti alimentari freschi o ai farmaci, che hanno bisogno di essere conservati in appositi edifici a temperature variabili. Per questo, da oltre 20 anni, Prologis sviluppa e costruisce edifici moderni e sostenibili in 19 paesi del mondo, tra i quali anche l’Italia, e serve le esigenze di oltre 5.500 clienti.

Negli ultimi dieci anni, i parchi logistici si sono evoluti. Una volta, infatti, vi lavoravano poche persone mentre oggi le società che li utilizzano impiegano diverse centinaia di dipendenti, soprattutto se sono aziende che operano nell’e-commerce. Come abbiamo già detto, all’Interporto di Bologna lavorano oltre 5.500 persone.

Il parco logistico ha quindi bisogno di essere ripensato per offrire a chi vi lavora, o lo frequenta come ad esempio gli autisti degli automezzi, un ambiente più gradevole, confortevole e con nuovi servizi.

Per questo motivo Prologis ha sviluppato a livello internazionale la filosofia PARKlife, un nuovo concetto di sviluppo che mette al centro le persone.

Qui a Bologna, dove Prologis è il più importante operatore, la filosofia PARKlife trova una perfetta sintesi tra sport, sostenibilità e arte. Qui sono state realizzate infrastrutture fruibili da quanti frequentano il parco per lavoro ma anche dai cittadini dei comuni limitrofi. Oltre alle opere di urban art, Prologis ha realizzato un centro sportivo con campi da basket, calcetto e padel, ai quali si affiancherà presto una palestra.

Benessere e socializzazione passano anche dalla condivisione degli spazi esterni e dalla creazione di occasioni per “stare insieme”. Grazie alla collaborazione instaurata con FERCAM Echolabs, la società benefit creata da FERCAM, società italiana leader nel settore dei trasporti, Prologis ha commissionato diverse tipologie di arredi per esterni.

Panche, sedute, panchine e tavoli vengono realizzati da FERCAM Echolabs grazie al coinvolgimento di cooperative sociali, recuperando, riciclando e trasformando pallet e casse di trasporto in legno utilizzati per le spedizioni delle merci. Un ottimo esempio di economia circolare e di sostenibilità.

Con la filosofia PARKlife Prologis mette quindi al centro i bisogni di benessere delle persone. Benessere significa anche lavorare in un ambiente esteticamente più gradevole e stimolante. Per raggiungere questo obiettivo, l’azienda ha deciso di coinvolgere artisti italiani di fama internazionale per realizzare sui propri edifici opere inedite di Urban Art.

Aperto a tutti 24 ore al giorno, l’Interporto rappresenta infatti un luogo unico che facilita l’incontro con l’arte urbana. La sua estensione crea un valore aggiunto al progetto: maggiore è l’estensione, maggiore è l’importanza che l’arte può assumere. Il numero estremamente elevato di “tele” a disposizione degli artisti ha il potenziale di trasformare nel tempo questo parco in un grande museo a cielo aperto.

Qui a Bologna, città culla dei graffiti e dell’arte urbana in Italia sin dagli anni ’80 del secolo scorso, il direttore artistico Enrico Sironi in arte Hemo ha scelto di creare una continuità con le opere realizzate nei parchi logistici Prologis di Lodi e Romentino in provincia di Novara, scegliendo artisti che provengono dal mondo del writing e riproponendo alcuni di quelli che hanno già lavorato per Prologis.

La rosa di artisti è stata scelta con cura per comprendere tutte le sfaccettature dell’arte

urbana, dal figurativo all’astratto fino al graffuturism con l’intento di stimolare emozioni diverse grazie ai differenti approcci di stile.

Il concept pensato per l’interporto si divide in due grandi ambienti: una parte degli artisti lavora su un livello più intimo e concentrato sull’individuo, mentre altri trattano il macro-concetto, a livello esteso di “paesaggio”, di “luoghi”, ognuno con la sua personale interpretazione.

Partiamo adesso alla scoperta delle opere presenti qui all’Interporto di Bologna.